Dicembre 9, 2022

Istat, un anziano su tre vive da solo e con meno di mille euro al mese

Vivono più frequentemente in coppia senza figli (37,2%), oppure da soli (27,7%); uno su tre riscuote meno di mille euro al mese, e molti di loro, dopo la pensione, hanno deciso di tornare al lavoro perché l’assegno non bastava più. È la fotografia scattata dall’Istat che ha pubblicato il nuovo report sulle condizioni di vita dei pensionati, secondo il quale nel 2021 la spesa pensionistica è aumentata di 1,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente, e rappresenta il 17,6% del Pil.

Nel 2021, si legge nel report, sono stati 313 i miliardi di euro utilizzati per erogare 22,7 milioni di prestazioni ai 16 milioni di pensionati italiani. La crisi sanitaria legata al Covid ha avuto ripercussioni anche sul rapporto tra numero di pensionati e occupati, che nel 2021 è stato di 714 per mille lavoratori. Nel 2020 era di 717 per mille. Il tasso di pensionamento, avverte l’Istat, è più elevato al Nord (269 pensionati ogni 1.000 abitanti), minore nel Mezzogiorno (267) ed è in assoluto più basso al Centro (261).

In media nazionale si calcolano 267 pensionati ogni 1.000 abitanti; il valore è più alto per le donne, come conseguenza della maggiore speranza di vita. Complessivamente, il 59,1% delle prestazioni pensionistiche è di importo inferiore ai 1.000 euro lordi mensili. Considerando che il 32,1% dei pensionati riceve più di una prestazione, il reddito dato dalla somma degli importi è comunque inferiore alla soglia di mille euro per un terzo dei pensionati (32,8%). E anche in tema di pensioni il report rivela un gap di genere: in media, l’importo della pensione di una donna è più basso rispetto a quello riservato agli uomini per lo stesso tipo di trattamento (11mila contro 17mila euro). La disuguaglianza di genere, secondo l’Istat, è influenzata principalmente “dalla minore partecipazione delle donne al
mercato del lavoro e spesso da carriere discontinue e quindi da storie contributive più brevi e frammentate, caratterizzate anche da un differenziale retributivo generalmente svantaggioso”.

In aumento i pensionati che sono tornati a lavorare. In media per l’anno 2021 i pensionati che percepiscono anche un reddito da lavoro sono stati 444 mila, in deciso aumento rispetto al 2020 (+13,3%). L’età media dei pensionati che lavorano è progressivamente cresciuta: nel 2021 il 78,6% aveva almeno 65 anni e il 45,4% almeno 70; proprio al segmento più anziano si deve buona parte dell’incremento osservato nel 2021 rispetto all’anno precedente (+15,7%).