Novembre 25, 2021

Per l’Assegno Unico manca soltanto l’ok delle Commissioni parlamentari

Con il via libera del decreto attuativo da parte del Consiglio dei Ministri diventerà operativo da inizio 2022 (manca solo l’approvazione definitiva delle competenti Commissioni parlamentari) l’assegno unico universale per i figli, con alcune novità rispetto a quanto già previsto dal Family Act. L’assegno prevede l’erogazione di un importo mensile di 175 euro a figlio fino al compimento dei 18 anni, poi un sussidio da 85 euro tra 18 e 21 anni. Anche gli stranieri sono tra i beneficiari dell’assegno. Altre novità sono la presentazione delle domande ogni anno a marzo e l’erogazione degli importi minimi senza Isee.

L’assegno universale è riconosciuto per ogni minorenne a carico e per i nuovi nati già a partire dal settimo mese di gravidanza e senza limiti di età per i figli disabili. 

L’assegno unico richiede una serie di requisiti: essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione Europea, o suo familiare; titolare del diritto di soggiorno o soggiorno permanente; cittadino di uno Stato extra-UE con permesso per soggiornanti di lungo periodo o permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività per almeno sei mesi o permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato per almeno sei mesi; essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia; essere residente e domiciliato in Italia; essere o essere stato residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, oppure essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato di durata almeno semestrale.

Gli importi variano in relazione alla situazione finanziaria della famiglia: 175 euro al mese per ogni figlio con ISEE fino a 15mila euro; da 175 a 50 euro con ISEE da 15mila a 40mila euro; 50 euro con ISEE oltre 40mila euro.

A partire dal terzo figlio sono previste delle maggiorazioni per l’assegno: 85 euro con ISEE fino a 15mila euro, da 85 a 15 euro con ISEE da 15mila a 40mila euro, 15 euro con ISEE oltre 40mila euro. Inoltre sarà riconosciuta una maggiorazione forfettaria per i nuclei familiari con quattro o più figli, pari a 100 euro mensili. Inoltre è prevista una maggiorazione di 30 euro al mese per ciascun figlio quando lavorano entrambi i genitori, che si azzera con ISEE superiore a 40mila euro. Per le mamme con meno di 21 anni una ulteriore integrazione di 20 euro al mese indipendentemente dall’ISEE.

Per ciascun figlio minorenne con disabilità è prevista una maggiorazione, in base alla disabilità e all’ISEE: 105 euro al mese per non autosufficienza, 95 euro per disabilità grave, 85 euro al mese per disabilità media. Per ciascun figlio maggiorenne con disabilità è prevista una maggiorazione di 50 euro al mese da 18 a 21 anni; 85 euro al mese con ISEE fino a 15mila euro, oltre i 21 anni; da 85 a 25 euro oltre i 21 anni, con ISEE tra 15mila e 40mila euro, oltre i 21 anni; 25 euro con ISEE oltre i 40mila euro, oltre i 21 anni.

L’assegno rivolto ai figli disabili a carico viene corrisposto, senza maggiorazione, anche dopo il compimento del ventunesimo anno di età.

I beneficiari del Reddito di Cittadinanza ottengono d’ufficio l’assegno unico, calcolato ed erogato dall’INPS, congiuntamente e con le stesse modalità, sottraendo dall’importo del RdC quanto spetta per l’assegno unico in relazione ai figli minori in base alla scala di equivalenza del Reddito.

Per i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza, l’assegno unico e universale è corrisposto d’ufficio congiuntamente con il Reddito di cittadinanza e secondo le modalità di erogazione di quest’ultimo, sottraendo la quota prevista per i figli minori.

La domanda per l’assegno va presentata a decorrere dal 1° gennaio 2022, e deve essere rinnovata ogni anno ed è riferita al periodo compreso tra marzo e febbraio dell’anno successivo. La presentazione della domanda avviene in modalità telematica all’INPS ovvero presso gli istituti di patronato. Il beneficio spetta a decorrere dal mese di presentazione della domanda stessa.

Il sussidio viene accreditato al genitore che presenta la domanda oppure, su richiesta (anche successiva), viene ripartito tra i genitori in pari misura. In caso di affidamento esclusivo, in mancanza di accordo, l’assegno spetta al genitore affidatario. Il decreto prevede già che le domande fino a giugno 2022 daranno diritto anche agli arretrati.

La domanda può essere presentata anche dai figli, se già maggiorenni, che possono pertanto richiedere il versamento diretto dalla quota spettante, ma soltanto se frequentano un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea, se si svolge un tirocinio oppure un lavoro con reddito complessivo inferiore d 8.000 euro l’anno, o ancora se ci si è registrati come disoccupati e in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego o, infine, se svolge il servizio civile universale.

Con l’assegno unico vengono eliminati le altre forme di sostegno familiare: Premio nascita 800 euro, bonus bebè per i primi 12 mesi di vita, fondo prestiti ai neo-genitori, assegni al nucleo familiare, assegno temporaneo e detrazione per figli a carico.