Che cos’è
La pensione “Opzione Donna” spetta alle donne che possono accedere alla pensione con i requisiti (di età e contributi) ridotti rispetto alla generalità dei lavoratori. Questa tipologia di pensione si basa sul sistema di calcolo interamente contributivo.
A chi è rivolto
Dal 1° gennaio 2024, la pensione “Opzione Donna” spetta alle donne lavoratrici autonome o dipendenti, che perfezionano i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2023.
Requisiti
Per accedere alla pensione “Opzione Donna”, per le donne che perfezionano i requisiti entro il 31 dicembre 2023, sono richiesti:
- almeno 61 anni di età. Questo requisito è ridotto di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni. Solo per la categoria di cui alla lettera c) – lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi – il requisito anagrafico è sempre pari a 59 anni di età.
- almeno 35 anni di contributi versati (con esclusione della contribuzione derivante da disoccupazione e malattia).
Per poter richiedere la pensione “Opzione Donna” è richiesto, inoltre, di essere in una delle tre seguenti condizioni:
a) assistere, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
b) avere una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74 per cento;
c) essere lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa di cui all’articolo 1, comma 852, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
E’ richiesto, inoltre, il rispetto del periodo della cosiddetta “finestra mobile” pari a:
- 18 mesi, per le lavoratrici autonome;
- 12 mesi per le lavoratrici dipendenti.
Si potrà accedere alla pensione in qualsiasi momento, anche successivo al 31 dicembre 2022, purché la “finestra mobile” risulti aperta.
Ad esempio, una lavoratrice autonoma perfeziona età (61 anni) e contributi (35 anni) a novembre 2023. La “finestra mobile” di 18 mesi si applicherà da tale data e risulterà aperta dal 1° giugno 2024. Data tale data, la lavoratrice potrà decidere di accedere alla pensione in qualsiasi momento.
IL SISTEMA DI CALCOLO DELLA PENSIONE
La pensione “Opzione Donna”, spetta se la lavoratrice vanta almeno un contributo prima del 1° gennaio 1996. Questo requisito consente, infatti, di applicare “l’opzione al contributivo” (art. 1, comma 23, Legge n. 335/1995): la pensione sarà liquidata, quindi, con il sistema di calcolo interamente contributivo.
ULTERIORI REQUISITI RICHIESTI
Trattandosi di una pensione di anzianità, anche per l’“Opzione Donna” vale il principio che l’anzianità contributiva pari ad almeno 35 anni, deve essere perfezionata senza la contribuzione figurativa derivante da eventi di disoccupazione e malattia.
Inoltre, come chiarito dall’INPS, la lavoratrice può beneficiare della prestazione anche qualora abbia già perfezionato il diritto ad altra prestazione pensionistica.
Come richiederlo
La domanda può essere presentata all’INPS anche tramite il portale www.epasa-itaco.it. Scorri la pagina e clicca sul pulsante “Pratica on line” per effettuare la domanda on line, oppure seleziona “Pratica in ufficio” per conoscere la sede a te più vicina.
Termini di presentazione
Non è previsto un termine per la presentazione della domanda di pensione “Opzione Donna”, purché i requisiti risultino soddisfatti entro il 31.12.2023.
Ulteriori modalità di accesso a “Opzione Donna”
Resta vigente la normativa per le donne che hanno perfezionato i requisiti richiesti entro il 31.12.2023.